La guerra infinita tra Russia e America sembra non avere mai fine o forse mai finirà. In questi ultimi mesi, si parla costantemente di come la Russia potrebbe eludere l’embrago, utilizzando bitcoin per le transazioni commerciali.
Tengo a precisare che alcuni blog di settore continuano ad affermare che Ginko sia solo un “ciarlatano”, ma non si capisce come Putin possa averlo assoldato nella sua accademia di analisi.
Ad oggi però, andando a leggere tra le righe, sembra che il quadro stia prendendo forma, e che dietro bitcoin ci siano realmente grossi interessi politici ed economici.
Il 19 aprile la TASS, agenzia di stampa russa, riferiva che il consigliere del presidente russo Vladimir Putin, Sergey Glazyev, consigliere per l’integrazione economica regionale, intervenendo al Forum economico internazionale di Yalta, ha suggerito di introdurre una criptovaluta in Crimea per ridurre le barriere transfrontaliere e attirare gli investitori.
Nello specifico Glazyev ha dichiarato:
È necessario introdurre tecnologie per il denaro digitale che ridurranno drasticamente le barriere transfrontaliere – gli investitori stranieri non possono venire perché temono le sanzioni e le sanzioni vengono attuate principalmente attraverso le banche.
Glazyev parla di una stablecoin, che una volta immessa sul mercato, farebbe raddoppiare il volume dell’economia in 10 anni, nella regione.
In tutto questo scenario non vengono menzionati gli USA, ma guarda caso proprio ieri, 23 aprile esce il rapporto di Robert Mueller, riguardo le presunte interferenze russe sulle elezioni del presidente Trump.
Gli agenti russi hanno usato Bitcoin in quasi tutte le fasi dei loro sforzi online per interferire nelle elezioni presidenziali americane del 2016, secondo il rapporto finale del consigliere speciale Robert Mueller sulle sue indagini.
Il rapporto Mueller mette in luce alcuni aspetti a dir poco grotteschi, cercando di ridicolizzare i servizi segreti russi, e gli hacker che avrebbero lasciato tracce delle transazioni Bitcoin, effettuate al fine di interferire nelle elezioni presidenziali del 2016. Secondo l’inchiesta Mueller, gli agenti dei servizi segreti russi non avevano idea che Bitcoin potesse essere rintracciato perché lo percepivano come anonimo !!
Questo è ovviamente inverosimile, dato che basta andare sulla blockchain di bitcoin per tracciare la cronologia degli spostamenti di un indirizzo BTC. L’anonimato rimane sul nome dell’utente non sul suo indirizzo bitcoin. Non penso che i russi siano così stupidi dato che i migliori programmatori al mondo sono proprio russi o ucraini.
Potremmo leggere il tutto quasi come un avvertimento:
Attenti russi che se provate a violare l’embrago utilizzando Bitcoin, noi possiamo rintracciare tutto, vista la vostra incompetenza!!! Aggiungo io 🙂
Per completare la situazione, interviene l’immancabile Vladislav Ginko, membro della Putin Academy, il quale sembra abbia un ruolo di ambasciatore del Bitcoin. Qualche settimana fa, ha affermato che Bitcoin non ha bisogno di essere prezzato in valuta Fiat ma che ogni singolo bene nel mondo dovrebbe essere valutato in BTC. Questo potrebbe rafforzare ancor più la teoria secondo la quale la Russia starebbe lanciando messaggi agli investitori esteri, per fare investimenti in Bitcoin.
Everything being priced in fiat gets corrupted, biased and unjust value. Bitcoin doesn't need be priced in fiat. Bitcoin is alpha and omega of just valuation of any asset in the world.
— Vladislav Ginko (@martik) April 6, 2019
Mettendo insieme tutte le notizie, questo potrebbe essere un ipotetico scenario futuro. Molte nazioni, compreso l’Italia hanno subito gravi danni a livello economico (la mancata esportazione del cibo made in Italy, per esempio ci ha creato danni per un miliardo di euro) da questo embrago. Rialacciare rapporti commerciali con la federazione russa mediante una valuta non ufficiale, potrebbe essere la chiave di volta per far ripartire un’economia su più fronti. Se poi la cosa sia legale o illegale non spetta a me dirlo.
Abbiamo visto come anche in Sud America l’utilizzo del Bitcoin per acquisti commerciali stia funzionando, risolvendo i grossi problemi d’inflazione. Le criptovalute possono davvero risolvere molti problemi, che il sistema centralizzato di valute Fiat non è in grado di risolvere.
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Foto di Copertina Виктория Бородинова